Il trattato Chaghigà (che significa “festività”) fa parte dell’Ordine delle Feste e tratta delle regole legate ai pellegrinaggi al Tempio di Gerusalemme in occasione di Pèsach, Shavu‘òt e Sukkòt, come prescritto dalla Torà. Il primo capitolo si concentra sui sacrifici individuali che ogni pellegrino doveva portare, analizzando chi ne fosse obbligato, in quali tempi offrirli e con quali modalità, anche in base alle proprie risorse economiche. Il secondo capitolo, celebre per i suoi contenuti, introduce temi mistici profondi, come la discesa dei Maestri nel Pardès (il "giardino" della conoscenza esoterica), trattati con linguaggio volutamente velato e simbolico. Qui emergono figure emblematiche come rabbì Aqivà ed Elishà ben Avuyà. Il terzo capitolo si dedica invece alla purità rituale, problematica particolarmente rilevante durante le feste quando tutto il popolo si riuniva a Gerusalemme. Le discussioni riguardano oggetti, cibi e pratiche dei chaverìm (i “colleghi” scrupolosamente osservanti), e si confrontano con un popolo meno rigoroso nelle norme di purità. Nonostante la sua brevità, Chaghigà è un trattato ricco e complesso, che alterna analisi giuridiche raffinate, narrazioni aggadiche affascinanti e profondi spunti mistici.
