l trattato dedicato a Sukkòt, la festa delle capanne, analizza una delle tre festività di pellegrinaggio prescritte dalla Torà. Celebrata per sette giorni a partire dal 15 di Tishrì, con un ottavo giorno festivo (Sheminì ‘Atzèret), la festa si fonda su due comandi principali: abitare per sette giorni in una sukkà (capanna) per ricordare le dimore precarie degli ebrei nel deserto, e prendere le arba‘à minìm (quattro specie vegetali: cedro, palma, salice e mirto) da agitare durante la festa.
Oltre al significato storico e agricolo, Sukkòt richiama simbolicamente la fragilità dell’esistenza e il legame tra l’uomo, la natura e il divino. Il trattato approfondisce questi aspetti attraverso precetti, dettagli normativi e numerose narrazioni e leggende che arricchiscono il valore spirituale della festa, evidenziando la sua dimensione di gioia, riflessione e connessione con il ciclo naturale e la memoria collettiva.