Nel romanzo, Samuel, vedovo ottantatreenne, realizza il sogno della sua vita trasferendosi improvvisamente da Milano a Israele, sconvolgendo la figlia Sarah, che teme stia perdendo lucidità. Decisa a riportarlo in Italia, lo raggiunge a Tel Aviv, ma scopre un padre ancora vitale e lucido. Durante una passeggiata nella città, i due intraprendono un dialogo profondo che riapre il legame tra loro. Samuel racconta a Sarah la sua infanzia segnata dalla fuga da Sofia nel 1943 e dalla sua nuova vita nella Palestina mandataria. I ricordi colmano il silenzio tra padre e figlia, restituendo un senso di riconciliazione e apertura al futuro, mentre il tramonto su Tel Aviv accompagna la rinascita del loro rapporto.