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Elvio Giudici racconta la forza immortale del melodramma ottocentesco, ripercorrendone i titoli uno a uno e concentrandosi sull’allestimento e sull’interpretazione scenica. È nella stretta sinergia tra regia e direzione musicale che nasce il vero capolavoro: quando gesto scenico e gesto musicale si rispecchiano e si alimentano a vicenda, l’opera raggiunge il suo significato più profondo, artistico e umano. In queste pagine sfilano i grandi protagonisti che, dal secondo dopoguerra a oggi, hanno traghettato il repertorio lirico verso nuovi orizzonti, accendendo entusiasmi e polemiche, prova tangibile della sua inesauribile vitalità. Da Carmen firmata da Emma Dante e Barenboim a Il principe Igor di Černjakov e Noseda, dal Barbiere di Siviglia di Leiser & Caurier con Pappano alla Norma neorealista di Michieletto e Antonini con Cecilia Bartoli in stile Magnani, l’opera continua a reinventarsi e a sorprendere.