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Gianni Gori ci racconta la parabola della vita di Giuseppe Di Stefano, uno dei tenori lirici più amati del dopoguerra. La sua carriera iniziò grazie all'amico Danilo Fois che gli fece scoprire la passione per il canto lirico. Di Stefano venne apprezzato soprattutto per le sue capacità comunicative ed interpretative e la sua voce calda e morbida dal registro molto esteso che gli permise di affrontare un vasto repertorio, dalla musica leggera di avanspettacolo alle grandi interpretazioni d'opera. Riemergono da queste pagine non solo le purezze vocali della gioventù, ma anche, filtrate dalla cronaca e dalla storia, le emozioni che il tenore dalla "vita spericolata" ha saputo sbalzare nelle interpretazioni e negli affetti dell'ultima stagione.